Veneland, la breve stagione del parco giochi di via Marocchesa

VENELAND interno seppiaUna foto seppiata, per cominciare. Sarebbe stato bello iniziare con una foto originale, di quegli anni: fra il 1977 ed il 1980. Gli anni di Veneland.

Chi ricorda meglio ti dirà che a destra ti noleggiavano i pattini per scivolare sul ghiaccio, a sinistra c’era il guardaroba. Il bar era dall’altra parte. I ricordi hanno il loro fascino. Ma anche il mistero ce l’ha. Appieno. Perchè Veneland, il parco divertimenti all’inizio di via Marocchesa a Marocco di Mogliano Veneto, per uno sputo appena fuori dal territorio mestrino, è abbandonato ma non dimenticato da chi l’ha vissuto in tanti modi durante questi quasi 40 anni. Sarà anche per questo che le tracce nel web sono parecchie.

Cominciando dal capire cosa fosse e come fosse strutturato questo parco a tema, realizzato nella seconda metà dei ’70. Andrea Zammataro racconta sul blog http://leganerd.com/2011/04/19/veneland/

Stitched Panorama

Foto di Andrea Zammataro tratta da www.leganerd.com

Varcando il singolare ingresso, a forma di Ponte di Rialto, si entrava in un parco a tema in piena regola… Tra le attrazioni figuravano le “Macchine Bella Epoque”, con percorso similare al vecchio “Villaggio degli Elfi” di Gardaland, il “Treno del Safari”, un simpatico trenino su rotaia che faceva il giro della zona lacustre, nella quale era presente “L’Arca di Noè”…poi  il rettilario, l’acquario ed altre attrazioni tipiche da spettacolo viaggiante.. In più c’erano delle vere aree tematiche, come “La vecchia fattoria”, il “Fortino”, il “Villaggio indiani” ed il “Villaggio western”, con tanto di “Cow Boys” show e maneggio. Era presente anche un lago artificiale con tanto di porticciolo.Il parco era in parte coperto. Qui sorgeva la birreria e pizzeria, i già citati rettilario ed acquario, una sala per le manifestazioni, il palazzetto del ghiaccio ed una sala spettacoli dedicata ai bambini. In più, di fianco ai capannoni, c’era l’area Barbecue.

Come detto, l’avventura durò poco più di tre anni e finì nel 1981. Una dozzina di anni dopo, nel 1993 quando lavoravo per Metro News a Televenezia, cercai di capire come mai fosse accaduto e cosa si volesse fare di quell’area già allora abbandonata. link youtube_https://www.youtube.com/watch?v=cNMCtuXmO_c

Immagine anteprima YouTube

 

E’ il 1998 invece (e lo scopriamo dal blog http://artit.net/document/chorus/Veneland.htm ) quando gli ambienti di

VENELAND bn diego segatto

Foto di Diego Segatto tratta da www.artit.net

Veneland furono sfruttati da alcuni filmaker che stavano realizzando un cortometraggio intitolato Il pacco. Racconta Diego Segatto: tra gennaio e febbraio del 1998 il Veneland è stato onorato degnamente, come tempio qual è del nostro karma contemporaneo. Mentre guardavo gli altri immergersi nella recitazione, nelle prove e nella ricerca delle riprese più efficaci – senza dimenticare acrobatici tentativi (riusciti) di improvvisare una steady-cam in bicicletta – , mi rendevo conto che il vero protagonista delle mie foto non sarebbero stati i miei compagni di avventura, contravvenendo così al mio incarico di “fotografo”, bensì il luogo, il Veneland di cui mi sono follemente innamorato, ora più di quando i bambini scorrazzavano strillando poco più di 15 anni fa.

VENELAND nuoviluoghi blog

Foto tratta da www.nuoviluoghi.blogspot.it

Passano gli anni. Nel 2005 il Consiglio di Stato (racconta la Tribuna di Treviso) chiuse l’eterno braccio di ferro tra l’amministrazione moglianese e la società Permasteelisa negandole la possibilità di edificare nell’area a ridosso delle cave di Marocco. Il Pireua, progetto di riqualificazione urbanistica e ambientale, approvato un anno fa ne prevedeva meno ettari di quanti richiesti.

Dopo il 2010 iniziò la bonifica dell’amianto. Decine di tonnellate di lastre di eternit presenti verranno dunque eliminate definitivamente. Primo passo per l’abbattimento dei capannoni fatiscenti. Riconvertire l’area, 54 ettari totali di superficie, in grande zona residenziale, restò capitolo morto, un po’ per le proteste degli ambientalisti, un po’, ultimamente, per la grave crisi che ha colpito anche il settore dell’edilizia.

VENELAND foto alvise busetto

Foto di Alvise Busetto www.alvisebusetto.it

Ultimo (?) ad aver messo piede a Veneland è il fotografo mestrino Alvise Busetto. Nel suo sito al link http://www.alvisebusetto.it/reportage/veneland-cosa-resta/ ha pubblicato una raccolta di scatti sul plesso ed il suoi dintorni spiegando cosa l’abbia ispirato in particolare:

Ad oggi il parco è ancora in piedi, abbandonato a sè stesso ed è una chiare fonte di ispirazione per i fotografi amanti del genere urban. Ho deciso così di creare questo reportage per testimoniare dal mio punto di vista quelle che sono le condizioni del parco oggi, cosa ci possiamo trovare e come esso sia rimasto nella memoria di alcune persone. Si tratta però di un reportage, a differenza di ciò che ci si aspetta, basato su colori, geometrie e riflessi, tutti elementi che, se giustamente dosati, possono contribuire a  tirar fuori da un posto dimenticato come questo un po’ della sua eterna bellezza.

Ovviamente, su Facebook non poteva mancare traccia. C’è una pagina ricca di foto a testimonianza di come Veneland, oltre che oasi notturna di sbandati e coppiette mercenarie, sia diventato un vero e proprio paradiso dei graffiters.

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150492556235268.643281.305947765267

 

 

 

 

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