Fabio Cerato, la Mestre di inizio ‘900 in un diorama
Atmosfere di oltre cent’anni. Il cuore dell’allora piccolo borgo di Mestre, il suo monumento più rappresentativo, il tram che lo attraversa e la gente che lo vive: lavorando, passeggiando, girando in automobile.
Fabio Cerato è un fermodellista molto attento ai particolari. Il suo lavoro ha interessato la rivista “Tuttotreno” diretta da Franco Tanel che, nel nr. 266 del settembre 2012 con le foto di Benedetto Sabatini, ne ha realizzato un articolo. Spiega Cerato:
“Ho realizzato un piccolo diorama di 85×70 cm. Ambientandolo nella cuore della Mestre del primo ‘900 con la Torre Civica ed il complesso di edifici che la attorniavano. Per riprodurli ho effettuato una scrupolosa ricerca fra antiche fotografie e cartoline; raffrontarli con i palazzi attuali mi ha permesso di stabilire con buona approssimazione le dimensioni necessarie alla riduzione in scala 1:87, salvo quelli non più esistenti dove li ho adattati ad occhio in modo di non alterare l’armonia dell’insieme”.
Una Mestre vitale, ricostruita fin nei dettagli
“La linea aerea, costituita da filo d’acciaio rigido, è sostenuta da traverse infisse direttamente sugli edifici o da pali come in Piazzetta delle Erbe.
L’attuale Piazzetta Matter ospitava un piccolo mercato di frutta e verdura che ho riprodotto nel diorama, come pure la vecchia edicola adiacente Villa Matter (edificio ricostruito nel 1929 e trasformato nella sede di una banca). Completa lo spaccato del periodo un carro trainato da cavalli, qualche auto d’epoca e diverse figurine Preiser tutte rigorosamente abbigliate e raffiguranti borghesi e popolani mestrini di quel tempo”.
L’aspetto più tecnico della ricostruzione: quali materiali sono stati usati?
“Ho iniziato costruendo la torre con il compensato da 3mm. ed il cartoncino Faller ad imitazione dei mattoni. Lo stesso compensato è stato impiegato per la realizzazione degli altri fabbricati, affiancato ed integrato da cartoncino di vari tipi, da fogli sottili e profilati di plasticare, da listelli di legno e di cartoncino ondulato tipo “millerighe” per i tetti. I cancelli sono produzioni artigianali mentre le recinzioni sono state ricavate da staccionate di plastica di produzione industriale.
Il binario impiegato per il breve segmento tramviario è Peco norma H0m (scartamento 12mm.); non trovandone uno specifico provvisto di rotaie a gola senza spendere le alte cifre dell’assortimento Luna Tram, ho proceduto all’affogamento in cartoncino discretamente spesso ed alla mascheratura delle traversine. La motrice tramviaria a due assi è stata interamente auto costruita in plastica e cartoncino con l’aggiunta di altri minuti particolari in metallo di varia provenienza”.
Fabio Cerato fotografato presso la sede del Gruppo Fermodellistico Mestrino.
Ha in mano una fedele riproduzione in scala della Colonna della Sortita.
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