Le torte della (nuova) tradizione di Mestre: il Dolce della Torre
Un cuore di cioccolato, in una pasta d’arancio e nocciole. Una forma tonda che, con la decorazione di mandorle, intende rappresentare il quadrante dell’orologio della torre medievale di Piazza Ferretto. Il simbolo di Mestre lo è nella città come a tavola con il Dolce della Torre.
E’ un’idea di una dozzina di pasticceri mestrini riuniti in consorzio, che nel 1997 la fecero divenire realtà ed iniziarono a commercializzarla. Un prodotto reperibile allora nel mese abbondante di celebrazioni tra San Michele (29 settembre) e la Sortita (27 ottobre); poi allargato di almeno un mese, quindi aggiunto nel periodo di San Giuseppe, festa del Papà (19 marzo). Ma ciò che piace potrebbe avere sempre più spazio nelle pasticcerie e quindi in tavola.
Gli ingredienti di questa morbida torta alle mandorle e nocciole sono: zucchero, zucchero invertito, mandorle, nocciole, uova, albume d’uovo, farina 00, fecola, marmellata di albicocche. Con pasta d’arancio candito, cacao, distillato all’arancio, latte, cannella, polvere lievitante, sale vanillina. E’ un dolce che si può mangiare anche a distanza di giorni dall’apertura della confezione se mantenuto in un ambiente fresco ed asciutto, non in frigo.
Nella tradizione del Patrono di Mestre si era inserita anche la pasticceria Invaso di Corso del Popolo che preparava il Dolce di San Michele, una torta morbida farcita con marmellata di albicocca o di mirtillo.
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