1876: disordini alla stazione di Mestre

28 maggio 2014 alle 00:37

Disordini alla stazione di Mestre, 1876 (disegno di Cenni/Amici, stampa Treves)

La prima stazione ferroviaria di Mestre, interamente coperta da una tettoia per tutti e quattro i binari che la componevano, fra la metà dell’800 ed i primi del ‘900. La fedele riproduzione di una stampa datata 1876 riporta la descrizione di pesanti tumulti che avvennero proprio in stazione ed ebbero successivi strascici giudiziari.

Era il 22 marzo, data simbolo nel ricordo dei moti antiaustriaci del 1848. L’Italia viveva giornate calde nella politica. Il governo Minghetti era appena caduto, nonostante l’annunciato raggiungimento del pareggio di bilancio, a causa dell’imposta sul macinato e della mancata approvazione della proposta di nazionalizzazione delle ferrovie. E mentre in quelle ore Agostino Depretis formava il primo governo della sinistra storica, nella stazione ferroviaria di Mestre scoppiarono disordini che furono sedati con grande difficoltà.

Da un paio di settimane (precisamente dal 5 marzo 1876) aveva iniziato le pubblicazioni il quotidiano “Il Corriere della Sera“. Un secolo e mezzo dopo, nel suo sito internet è possibile trovare non tanto una cronaca dei fatti ma quantomeno come sia andata a finire dal punto di vista giudiziario, secondo quanto ricostruito dallo storico Alfredo Comandini.

“A Venezia, al Tribunale Correzionale, termina oggi il processo pei tumulti di Mestre; 17 vengono condannati per danni volontari, 33 assolti. La pena massima è di dieci mesi, la minima di un mese”. (1 aprile 1876)

La preziosa stampa, ancora reperibile per gli appassionati con frequenti aste su Ebay, è tratta da un’incisione in tecnica xilografica di 21,5cm x 15,5cm pubblicata dai fratelli Treves editori in Milano, su disegno di Cenni e bozza realizzata da Amici.

La citazione sul processo http://www.cinquantamila.it/storyTellerGiorno.php?year=1876&month=04&day=01