Una bella storia sportiva di Natale
Franz Arrigoni, 31 anni dopo, rialza la coppa della promozione in serie A1. Conquistata con la sua Superga Mestre, con Andrea Forti che è al suo fianco anche nella sera in cui il trofeo ritorna a casa. Una bella cerimonia in una palestra, quella dell’istituto Gritti a Bissuola, da quest’anno parquet di casa del rinato Basket Mestre, capolista della Serie C regionale alla fine del 2012.
Un gesto simbolico quanto importante. Tanto diverso da quello originale in un Palasport Cavergnago (il povero ingegner Taliercio era ancora vivo, allora) stracolmo di entusiasmo e dipinto allora di biancoverde, i colori sociali che sarebbero cambiati pochi mesi dopo con il passaggio al biancorosso per la mutata sponsorizzazione da Superga a Jesus.
Biancorosso è il colore che contraddistingue anche il giovane Basket Mestre che da tre anni calca i parquet dei campionati dilettantistici, dopo oltre vent’anni di buio totale. Da quando Pieraldo Celada, che aveva regalato la A2 trasferendo la squadra da Alessandria nel 1978 decise di fare la stessa mossa nel 1989 traslocando a Desio, a parte una parentesi dei Bears Mestre di Roberto Casson che a fine anni ’90 sfiorò la serie A2 per Mestre seguì il buio. La Reyer alle prese con un palasport dell’Arsenale fuori norma si trasferì a Mestre occupando la stessa sede che fu del BCM in via Wolf Ferrari.
La Reyer fallì e poi risorse, ripartendo dalla serie C. Nella villetta non distante dal vecchio ospedale Umberto I rimasero carte e cianfrusaglie delle varie gestioni. Ma anche la coppa della promozione in A1 conquistata dalla Superga ed alcuni gagliardetti a ricordo dei titoli italiani vinti dalle squadre juniores mestrine. Salvati, fortunatamente, dall’ex vicepresidente Francesco Gallorini che se li portò a casa. Nel 2009 li consegnò al presidente della Reyer Luigi Brugnaro, che nel frattempo aveva ricostruito squadra e soprattutto società della Reyer, portando avanti il suo progetto metropolitano con gli orogranata che hanno messo base al Taliercio, con tanti mestrini protagonisti della scalata ai vertici della A1: dal tecnico Mazzon, al dirigente ed ex arbitro Vianello, al medico Novelli. Al Direttore Generale Casarin.
Proprio Federico Casarin, protagonista tra l’altro di quelle giovanili vincenti del BCM, pochi giorni prima della festa di Natale, ha riportato i simboli del Basket Mestre, che Gallorini aveva richiesto con una lettera qualche tempo prima, dopo aver verificato che il Basket Mestre faceva sul serio e voleva portare avanti la tradizione del basket cittadino rimasta in naftalina ai massimi livelli per troppo tempo.
Poteva accadere un “incidente diplomatico”, o più di uno se si calcola la mancata concessione del Palasport Taliercio per la festa mestrina per una concomitante partita del settore giovanile reyerino. Ma invece la diplomazia ha fatto la sua strada. Il BCM festeggia il suo primo Natale del nuovo corso in serie C, dopo tre anni in Promozione praticamente gestiti da un gruppo di tifosi con tanta esperienza di tribuna ma non di gestione manageriale, hanno salvato il marchio lasciato libero nel corso degli anni ed avviato un’operazione di coinvolgimento del tessuto imprenditoriale locale.
A questo appello ha risposto Guglielmo Feliziani, da quest’anno patron della squadra presieduta dalla giornalista Alessia Da Canal. Una crescita per piccoli passi, allestendo un settore giovanile dal minibasket in su che è sempre stato vanto ed orgoglio del Basket Mestre che fu. La restituzione di trofei e gagliardetti è un segnale positivo che la Reyer ha fornito ad una delle poche squadre non entrate nel circuito di collaborazioni con il sodalizio orogranata: il riconoscimento che nella città metropolitana Mestre ha una sua squadra che porta con sè le tradizioni ed i principi di quella che è stata la sua portabandiera. Che tante volte ha sfidato la Reyer in epici derby di serie A, quando basket city erano sia Venezia che Mestre. E migliaia di persone riempivano con entusiasmo entrambi gli impianti. Basta una coppa, bastano pochi gagliardetti per dire che da queste parti si rispetta il lavoro reciproco se fatto seriamente; che si può parlare e discutere fra gentiluomini senza acredini e dispetti fuori luogo. E’ più difficile dire se un giorno ci sarà di nuovo un derby fra Basket Mestre e Reyer. Di sicuro, promossi entrambi da subito per il fair play dimostrato.
Stefano Pittarello per www.driocasa.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA