1984: il primo (finto) numero della Nuova Venezia. Una beffa del settimanale Venezia7
18 settembre 1984, una data storica per l’editoria locale. E’ il giorno in cui finisce il monopolio del Gazzettino, che negli anni ha radicato la sua leadership di vendite e diffusione, costringendo alla ritirata i vari progetti editoriali concorrenti che si erano presentati sul mercato. Ma quel giorno è annunciata una novità in edicola che, si presume, possa davvero contrastare l’unica voce presente in zona: l’editore Giorgio Mondadori, sulla scia dei buoni risultati ottenuti negli ultimi sei anni a Padova con il quotidiano Il Mattino ed a Treviso con la Tribuna, decide di sbarcare in laguna con la testata La Nuova Venezia.
Da qualche anno invece, aveva fatto capolino anche il settimanale Venezia7, diretto da Franco Batacchi. Un quarantenne che oggi si potrebbe definire multitasking: pittore, scultore, organizzatore di eventi culturali e con il pallino dell’editoria. Era stato fra i pionieri dell’emittenza privata (sia radio che televisiva) e Venezia7 era un capitolo successivo al lancio del settimanale Treviso7. Per la sua redazione sono passati decine di baldi giovani che sarebbero diventati con gli anni fior di professionisti del giornalismo, dell’editoria e della comunicazione.
L’uscita del nuovo quotidiano sulla piazza veneziana stimolò particolarmente il direttore ed i suoi collaboratori, in una riunione di redazione nello scantinato del concessionario di auto Vempa in Rampa Cavalcavia a Mestre. Ripensando alle finte copertine di quotidiani proposte negli anni precedenti dal periodico satirico Il Male, alla vigilia dell’arrivo in edicola della Nuova Venezia il gruppo, tra adrenalina e risate, decise di preparare una prima pagina alternativa, che uscisse in contemporanea al quotidiano.
Racconta Tatiana Ceccon: “Realizzammo il giornale in 48 ore. Con Franco Batacchi c’erano Fabio Bianchi, Fulvio Taddei, Giorgio Nani,
Mirko Trevisanello ed Alessio Messina. E, naturalmente, c’ero anch’io: giovanissima redattrice che si alternava tra lo scrivere ed il lavoro di segreteria”.
In seguito lo scherzo venne ripetuto con altre testate
“Si, le finte pagine venivano lavorate principalmente da noi che eravamo fissi in redazione”.
In edicola, la finta Nuova Venezia uscì dunque in contemporanea con l’originale?
“Certo, lo stesso giorno. E narra la leggenda che l’allora direttore della Nuova Venezia Lamberto Sechi, giunto in aeroporto a Tessera, volesse una copia della Nuova. Ma non capiva quale fosse il suo giornale….”.
Il file PDF della prima pagina
finta prima pagina di Venezia7
Il file PDF dell’ultima pagina
Chi era Franco Batacchi (profilo di Luca Colferai)
http://www.ilridotto.info/it/content/capitan-franco-batacchi
Chi era Lamberto Sechi (da La Nuova Venezia)
Le vignette di Gigio Ongia su Venezia7 http://www.driocasa.it/?p=2819
Leggete con attenzione la prima pagina satirica anche nei dettagli. Troverete, ad esempio, una presa in giro della pubblicità che all’epoca faceva il Gazzettino. “Il Gazzettino non è il New York Times, ha la cronaca di Venezia in più”, che gli autori hanno lasciato pari pari, capovolgendo però i nomi delle testate con un risultato esilarante. La “G.Pascoli pubblicità” faceva il verso alla concessionaria della Nuova “A.Manzoni”. E poi Berlusconi pronto a costruire Mestre 2 (aveva appena terminato Milano 2), o la carnitina che avrebbe rimesso in pista il grandissimo ex atleta Livio Berruti… Applausi a chi le ha pensate
Ed ecco le due prime pagine che i lettori trovarono in edicola il 18 settembre 1984
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